USA 2017, 56 min. (sottotitolato) / Proiezione del film di David Felix Sutcliffe, finalista Reportage Long.
Finalista DIG Awards, sezione Reportage Long
Il 10 aprile 2015, senza troppo clamore, l’FBI ha arrestato Robert Doggart, un cittadino bianco del Tennessee che stava pianificando un attacco contro Islamberg, piccola comunità dello Stato di New York abitata in prevalenza da musulmani afro-americani. Sessantatré anni, ex candidato al Congresso, attivo anche con i Naval Sea Cadet Corps (la sezione della marina militare dedicata alla formazione di bambini e ragazzi), Doggart aveva già reclutato dei complici per il suo piano, che prevedeva prima un attacco con esplosivi e bombe molotov contro una moschea, una mensa e una scuola, e poi un assalto con fucili e machete contro oltre trenta famiglie. Per gli Stati Uniti sarebbe stato l’atto terroristico più cruento dall’Undici settembre ma, nonostante le motivazioni politiche di Doggart, la sua incriminazione non prevedeva il reato di terrorismo e, a un mese dall’arresto, gli è persino stata concessa la libertà su cauzione. Sconvolti dal comportamento delle autorità e dal silenzio dei media, i cittadini di Islamberg hanno avviato una campagna di informazione. Attraverso una serie di interviste, il regista premio Emmy David Felix Sutcliffe porta alla luce tutte le loro ferite emotive.